Senza titolo 29

Non so se quialcuno continua a leggermi qui, vista la mia poca costanza nello scrivere.. Mi sono, ultimamente, “sfogata” altrove, per rompere il silenzio trasferisco qui i miei soliloqui. Mi scuso se per caso qualcuno mi leggerà per la seconda volta…..



BDSM E MEDIA…. OVVERO IL LUCIGNOLO DI CUI TUTTI PARLANO E CHE NON HO VISTO…



Non ho visto la tanto citata trasmissione di Lucignolo, già settimana prima m’ero addormentata nel seguire uno speciale sul satanismo, l’ho trovato infarcito di luoghi comuni e definizioni pruriginose, cosa che mi sarei aspettata in effetti più da un Maurizio Costanzo che altro. Ma tant’è.. la tv ha le sue regole, auditel in cima e business sempre bene in testa. Tutto quello che possiamo fare per ribellarci è spegnerla e pensare con la nostra testa (l’altra settimana però mi sono soffermata in bagno – giusto posto delle riviste come Donna moderna – a fare un test sulla permeabilità ai messaggi televisivi, e sono risultata oscillante con confini labili tra testa calda e boccaloneria – ma andaste tutti a lavorare un po’ in fabbrica???)


Quello che mi dà fastidio dell’avvento di certe “ispirazioni tendenti al bdsm” nel costume mediatico in generale, è il desiderio di estremizzarlo: da una parte si cerca di darne un’immagine torbida e proibita, per accarezzare i pensieri nemmeno bene formati di qualche comodo benpensante bigotto e moralista, che continua a guardare in tv l’aspetto morboso delle cose. Dall’altra parte ci son quelle persone che continuano a passare l’idea di uno sdoganamento del bdsm per la massa, quello “buono”… come se fosse un battage pubblicitario sulla sculacciata ad insegnare alla massaia che il battipanni, oltre che per la pulizia della casa, può servire anche per la soddisfazione della libido. E tutti quelli che l’hanno sempre fatto allegramente senza preoccuparsi di dargli un nome, una sigla SSC o meno? E tutti quelli che invece sono adepti della moda stivali puntataccopellenera e similari, saranno slave o fashion victim?


La verità è che non c’è mezzo per aprire le menti delle persone se non il proprio ragionare, e non importa l’argomento, che sia il bdsm, l’omosessualità (che è molto chic pure lei, in questo periodo), la leggera o profonda diversità culturale, razziale, religiosa, ideologica e chi più ne ha ne metta. Non è il modo in cui li si tratta, perchè è chiaro a tutti che in fin dei conti persino i tg sono opinionisti e vogliono passarci qualsiasi cosa indicandoci anche la tendenza di pensiero da assumere a riguardo. Menti aperte, menti chiuse, libertari (o libertini? come suona meglio?) o bigotti, restrittivi o permissivi, ecco cosa siamo. Non bdsmer o vanilla.

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2 commenti su “Senza titolo 29

  1. leggo leggo 😉
    e sono d’accordo….
    e non credo che mai una trasmissione televisiva possa far percepire il vero senso profondo di una passione così….

  2. lastregadifiele il said:

    Beh..io ti leggo; non quotidianamente – chè tanto non ci sei – ma ti leggo .-)

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